Queste Quattro piccole storie inedite furono scritte a Firenze nel 1962, quando cioè l’autore aveva una ventina d’anni, e vengono ora pubblicate per la prima volta, dopo che Marco Vannini ha ormai ampiamente reso noto il proprio vizio di scrittore.
Non sempre è facile entrare in sintonia con storie scritte in luoghi sconosciuti o in epoche lontane. Per esempio, a chi non conoscesse il caldo torrido dell’estate fiorentina (o newyorkese), sembrerà assai strano che un vicino di pianerottolo, per di più sconosciuto, possa presentarsi per chiedere sigarette in prestito. È un fatto molto “anni Sessanta”, anni in cui, per intenderci, le sigarette i tabaccai ancora le vendevano sfuse (a Firenze!).
Il lettore di oggi avrà perso il senso per certe cose? Speriamo di no, soprattutto se si corrobora questa con altre letture coeve, per esempio Il compagno, di Cesare Pavese, o certa narrativa americana allora di moda, compresi i fantasmagorici romanzi di fantascienza
che la mitica collana Urania proponeva in edicola.
Oppure frequentando i teatri del tempo, che nei cartelloni affiancavano Pirandello a Beckett, o i locali d’Oltrarno, affollati dall’intellighenzia beat.