dalla nota introduttiva:
Questo Taccuino offre la ristampa di un testo pubblicato nel 2012, in tiratura di 200 copie numerate, su fondo nero e caratteri bianchi, scritto per ispirare a Rocco Lombardi l’immagine commissionatagli da Montaonda (nel controfrontespizio riporta un’inedita bozza preparatoria), poi stampata come cartolina e poster (a p. 21), un’immagine che negli anni è stata ripresa - anche all’estero - diventando il simbolo eloquente della malvagità delle torri eoliche. Creata per mostrare a tutti che quelle macchine, che distruggono la vita, se vita avessero - e per fortuna la tecnica ancora non è vita - avrebbero una vita assassina.
Mimmo Calmo non esiste più: se fosse ancora, sarebbe oggi Mimmo Irato, “che sta per sbottare”, come tutti noi.
Il testo è seguito e arricchito da due documenti, a esso precedenti, il Tardivo resoconto e Una lettera di un amico (ancora rintracciabili nel blog “ariacheta”) relativi alla Prima Passeggiata antieolica dell’Ariacheta, che si svolse il 2 giugno 2009. La passeggiata costituì un momento eroico, e resta uno dei tanti taciuti successi del movimento antieolico italiano.
Mimmo Calmo – È uno pseudonimo: l’autore di questo scritto ha vissuto in prima persona la battaglia contro l’eolico (quello industriale, e non quello piccolino, che non fa male a niente e a nessuno) sull’Appennino tosco-romagnolo, e ancora vive, nel momento in cui si scrive – condividendo un rischio comune a tutti gli abitanti dell’Appennino – sotto la minaccia che nel prossimo futuro venga autorizzata la costruzione di uno dei tanti, innumerevoli ipertrofici progetti che società speculative spesso infami continuano a proporre a compiacenti amministrazioni pubbliche, lungo i crinali e ovunque esista un minimo di vento, per fini sordidamente economici mascherati da necessità "green".