Dalla presentazione di Bianca Bonavita:
"Con poche sagge parole contadine Giovanni Pandolfini descrive
limpidamente
la condizione in cui ci troviamo a vivere ai tempi del totalitarismo
tecno-sanitario.
Come da più parti è stato fatto notare l’Operazione
Covid-19 è servita a dare
una brusca accelerata al processo di digitaliz-
zazione del mondo. La macchina
si appresta a fare il “salto di specie”
e a fondersi con l’umano.
E mentre le vite
di molte persone sono sempre più condizionate
dai dispositivi tecnologici,
in alcuni laboratori si lavora, adducendo
sempre motivazioni mediche,
alla completa riproduzione artificiale
del vivente.
(...) come le braci dei mondi
contadini sono rimaste accese fino a oggi
sotto la cenere delle deportazioni forzate
del dopoguerra, così dovremo
tenere acceso il lume di una vita ingenua indigena,
non integrata
in quella grande trappola che hanno chiamato Rete, e che un giorno
cercherà di entrare dentro di noi.
Questo è il testimone più importante che abbiamo
tra le mani.
E le parole ci saranno d’aiuto solo se, nella foresta delle parole
irta
di ambiguità, esse saranno chiare e limpide come quelle di Giovanni.
L’attacco
sarà così devastante che non dovremo aver paura di usare
la parola “natura”
per definire ciò che vorremo difendere. La “natura”
sotto attacco sarà la nostra,
la natura umana."