Collana Altrismo 04
formato: 13,8 x 20,5 cm, pp. 166
ISBN 9788898 1862303
USCITA: 5 luglio 2018, 14.- euro
Misfit è un termine inglese che normalmente viene tradotto ‘disadattato’,
‘emarginato’. Qui compare in un senso del tutto positivo, che suonerebbe
‘non riconducibile a un pensiero dominante’, ‘fedele a una verità
scoperta faticosamente per proprio conto’, ‘non inquadrato’ e infine
‘un po’ ribelle’. Ha un precedente storico: lo scelse come titolo per
la sua autobiografia il capitano irlandese Jack White, che iniziò
la sua vita di misfit durante la guerra anglo-boera, difendendo
uno spaurito e tremante soldatino quindicenne che combatteva nelle
file nemiche, dall’ordine di un ufficiale che lo voleva fucilato sul
posto. “Se tu gli spari, io sparo a te”.
Alla ricerca fin da ragazzo di un senso per la parola “anarchico”,
con cui sua madre affettuosamente lo rimbrottava, l’autore si ritrova
tra gli anarchici veri, incarcerato innocente per le bombe del 25 aprile
1969 a Milano (l’antecedente di quelle di Piazza Fontana). Ora, a quasi
cinquant’ani di distanza, in queste pagine traccia un percorso personale
che passa, oltre che da quell’esperienza del carcere,del processo,
del ritorno alla vita, anche attraverso alcune esperienze collettive
della sua generazione: il ’68, il “viaggio in India”, il “ritorno alla terra”
(nel suo caso attraverso l’apicoltura). Ma soprattutto racconta,
in una varietà di ambiti e situazioni della vita quotidiana, (dal lavoro
alle relazioni, dalla malattia all’invecchiare) il percorso accidentato
di un misfit.